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Giovani adulti
e Adulti

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"L’essere umano ha una propensione innata alla realizzazione di se stesso.

Se si rimuovono gli ostacoli, l’individuo si svilupperà fino a divenire un adulto maturo pienamente realizzato, proprio come una ghianda diventerà una quercia."
Karen Horney

La psicoterapia individuale dell’adulto e del giovane adulto può essere vissuta come un “viaggio” dentro sé stessi dove è possibile percorrere molteplici strade, lungo le quali è possibile scoprire ed attivare molteplici risorse e competenze.

“Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è”

Carl Gustav Jung

Oggi l’età adulta è una fase della vita meno stabile e prevedibile rispetto al passato.

A causa dei numerosi cambiamenti a livello sociale e culturale, nel tempo si è delineato un nuovo periodo evolutivo definito “fase del giovane adulto”, che comprende i giovani tra i 20 e i 35 anni che, avendo caratteristiche differenti tanto dall’adolescenza quanto dall’età adulta, rimanda a sfide specifiche e peculiari, con il rischio di vivere difficoltà nell’area delle relazioni sociali e di coppia, ostacoli nel processo di autonomizzazione dai genitori, fragilità dei processi di adultizzazione ed elaborazione di progetti di realizzazione di sé.

 

L’età del giovane adulto può essere definita “terza nascita” in quanto successiva alla seconda nascita dell’adolescenza: un modo evocativo per sottolineare come la realizzazione del Sé sociale, in questa fase di crescita, rappresenti un compito evolutivo cruciale per la definizione e costruzione dell’identità dell’individuo. Una “terza nascita” sulla quale è necessario riflettere a partire dal contesto affettivo, relazionale e sociale in cui avviene (Lancini e Madeddu).

 

Soltanto chi sa chi è, sa anche chi vuole diventare; chi possiede una buona stima di sé trova la spinta a impegnarsi per la realizzazione futura. Chi non ha un’identità definita, corredata da una sana autostima,  può rimanere paralizzato dai dubbi, faticando ad andare avanti. Questo può esitare nella tendenza a evitare o, all’opposto, a collezionare esperienze poco gratificanti, alla ricerca disperata della strada da seguire, in una sorta di ”adolescenza prolungata”. Le difficoltà incontrate possono dunque generare profondo disagio che può comportare un blocco evolutivo.

 

Il lavoro terapeutico può rappresentare dunque l’occasione di trovare sostegno e lo stimolo per raggiungere una maggiore consapevolezza circa le proprie paure, i propri desideri e i propri obiettivi, cercando di individuare l’origine della propria sofferenza.

La fase adulta rappresenta il periodo di maggiore sviluppo dell’individuo, caratterizzato da continui mutamenti legati ad un continuo apprendimento. L’avvio della vita di coppia, la genitorialità, il lavoro, così come la separazione e il divorzio, sono esperienze che si collocano perlopiù in questa fase di vita.

In questa fase, è possibile sperimentare crisi legate ai diversi passaggi del ciclo di vita (genitorialità, lutti, separazioni), ma anche situazione di disagio e sofferenza che prescindono da essi.

Ogni essere umano è portatore di una sua storia, unica e speciale, complessa e interessante, all’interno della quale la persona ha costruito un’immagine di sé funzionale per il suo benessere. Può accadere che, in un certo momento, ci si trovi a fronteggiare momenti e situazioni vissuti in modo faticoso, con disagio, sofferenza o impotenza.

Decidere di chiedere aiuto a uno psicoterapeuta significa prendersi del tempo e dello spazio per comprendere il significato di questi vissuti, in modo da riprendere il proprio percorso di vita su nuove strade più ottimali oppure iniziare un percorso di crescita personale per migliorare il benessere personale.

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